N_8174 | N_8180 | N_8188 | “Tavole di San Giuseppe” L’appuntamento delle “Tavole di San Giuseppe” si ripete come ogni anno il 18 e 19 marzo a Giurdignano. Si tratta di un vero è proprio evento che vede coinvolto un intero paese; grandi tavolate vengono imbandite in onore di San Giuseppe. Le “Tavole” o le “Taule”, come vengono solitamente chiamate nel dialetto salentino, perché è nel Salento in terra di Puglia che si celebra questo rito. La tavola principale è quella allestita nella Piazza Principale del Paese; a farle da cornice le “Tavole” che troviamo camminando per i vicoli e le corti del Paese; se ne contano fino a cento. Per allestirle si sceglie la stanza più bella della casa, nulla è lasciato all’improvvisazione, tutto curato nei minimi dettagli, dalla tovaglia, ai posti a tavola, il numero minimo è di tre, San Giuseppe, Maria e Gesù, a cui si aggiungono ogni anno "coppie di santi" fino al massimo di tredici persone (numero che richiama i componenti dell'ultima cena); e infine i fiori che servono per onorare il Santo, vere e proprie sculture davanti alla statua o all’Icona del Santo! Solitamente raffigurato come un vecchio barbuto col bastone fiorito o un giglio in ricordo del miracolo che lo aveva indicato come sposo di Maria. I preparativi cominciano molti giorni prima dell’evento. Chi prepara una “tavola” lo fa per “voto” o per “grazia ricevuta” e. la frase ricorrente in questo giorno è San Giuseppe te “l’aggia ansettu” cioè San Giuseppe gradisca il tuo sacrificio. La benedizione delle tavole avviene durante la Processione nel giorno della Vigilia, mentre il rito, ossia la consumazione del pranzo avviene il giorno 19. Il soggetto che impersona San Giuseppe detta i tempi; è lui che assaggia per primo una pietanza. Una volta terminato tocca agli altri commensali procedere, fino a che "San Giuseppe" non batte per tre volte la forchetta sul suo piatto. Si interrompe il pasto e inizia la preghiera. A questo punto un devoto introduce una nuova pietanza ed il ciclo si ripete. Tra una pietanza l''altra, una preghiera. Per le pietanze poi si scelgono cibi che sono spesso legati quasi esclusivamente a questa tradizione. La pasta con i ceci o, i vermicelli o, i bucatini al miele con mollica di pane fritta, ancorai cavoli lessi, cipollacci o lampascioni, pesce fritto, finocchio, pittule, olio, vino, pane e arance. Ogni pietanza ha un significato speciale, i lampascioni per esempio rappresentano il passaggio dall’inverno alla primavera.. Un’atmosfera surreale quella che circonda il rito delle “Tavole di San Giuseppe”. L’origine di questa tradizione si perde nel tempo; potremmo farle risalire presumibilmente alla tradizione bizantina; quando i monaci davano ricovero ai bisognosi. I paesi che ancora conservano nel Salento questa antichissima tradizione sono: Giurdignano, Uggiano la Chiesa, Cocumola, Minervino di Lecce, Casamassella, Otranto, ma tracce di questa tradizione si riscontrano anche in altre zone d’Italia. Francesca Bortone | “Tabellen von San Giuseppe” Die Ernennung von "Tables von St. Joseph" wird jedes Jahr am 18. und 19. März wiederholt in Giurdignano. Es ist ein echtes Ereignis, das ein ganzes Land geht; große Tabellen sind beladen zu Ehren von St. Joseph. Die "Tables" oder "Taule", wie sie in der Regel im lokalen Dialekt genannt, weil es in Salento in Apulien, die diesen Ritus gefeiert wird ist. Die Haupttabelle wird auf dem Hauptplatz des Landes gesetzt; Die Kulisse für die "Tabellen", die durch die engen Gassen und den Gerichten des Landes, zu Fuß sind; können wir auf hundert zu zählen. Anbringens an den schönsten Raum des Hauses wählen, wird nichts der Improvisation überlassen, alles im Detail untersucht, von der Tischdecke, die Plätze am Tisch, drei, St. Joseph, Maria und Jesus die Mindestzahl, die neben jedes Jahr "Heiligenpaare" auf das Maximum von dreizehn Personen (Anzahl, die die Komponenten des Abendmahls erinnert); und schließlich die Blumen, die um den Heiligen zu ehren dienen, Skulpturen vor der Statue des Heiligen oder dem Icon! In der Regel als bärtigen alten Mann mit einem Stock oder eine Lilie mit Blumen zum Gedenken an das Wunder, das als Mann Marias angegeben hatte dargestellt. Die Vorbereitungen beginnen viele Tage vor der Veranstaltung. Wer bereitet eine "Tabelle" tut, um "Stimme" oder "Gnade empfangen" und. die wiederkehrende Satz an diesem Tag ist St. Joseph selbst "die Aggia ansettu" dh St. Joseph mag dein Opfer. Der Segen der Platten während der Prozession am Tag des Heiligen Abend statt, während das Ritual oder die Vollendung des Raumes ist am Tag 19. Die Person, Joseph, genannt die Zeiten spielt getan; er ist es, zuerst ein Gericht schmeckte. Sobald Sie fertig sind Hand an die anderen Gäste gehen, bis "St. Joseph" ist dreimal Gabel nicht zu schlagen auf seinem Teller. Stoppt und startet die Mahlzeit Gebet. An dieser Stelle führt ein Anhänger ein neues Gericht und der Zyklus wiederholt sich. Zwischen einem Teller der "anderen, ein Gebet. Für die Lebensmittel wählen Sie Lebensmittel, die oft fast ausschließlich dieser Tradition verbunden sind. Pasta mit Kichererbsen oder, Nudeln oder Bucatini Honig mit Brotkrumen gebraten, gekocht Kohl ancorai, cipollacci oder wilde Zwiebeln, gebratenen Fisch, Fenchel, pittule, Öl, Wein, Brot und Orangen. Jedes Gericht hat eine besondere Bedeutung, die wilde Zwiebeln zum Beispiel, die den Übergang vom Winter zum Frühling . Eine surreale Atmosphäre, die den Ritus der umgibt "Tables des heiligen Josef." Der Ursprung dieser Tradition wird in der Zeit verloren; wir machen sie zurück vermutlich der byzantinischen Tradition; als die Mönche gab Schutz an die Bedürftigen. Die Länder, die in der Salento diese alte Tradition bewahrt haben, sind: Giurdignano, Uggiano Die Kirche, Cocumola, Minervino di Lecce, Casamassella, Otranto, aber Spuren dieser Tradition sind auch in anderen Teilen Italiens gefunden. Francesca Bortone |
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