La magia del presepe vivente A Tricase la Betlemme italiana
Una tradizione consolidata, ma non antica, oltre 30 anni, ma sufficiente a rappresentare l'anima di un'Italia ancora fedele alla poesia delle tradizioni. Il presepe vivente di Tricase, in provincia di Lecce, apre al pubblico dal 25 dicembre al 6 gennaio offrendo ai visitatori un percorso di luci e profumi dedicato alla celebrazione della Natività. Per questo la splendida cittadina del Salento è conosciuta anche come la "Betlemme d'Italia". Tutto è cominciato quando, nel 1976, un gruppo di amici del paese decise di dare un tocco di vitalità al Natale coinvolgendo la cittadina con una celebrazione "live". E poiché da queste parti la solidarietà e lo spirito comunitario esistono davvero, la cosa ha avuto successo e si è trasformata in un appuntamento fisso, anno dopo anno sempre più ricco di spazi e collaboratori. Oggi ben 250 persone partecipano al presepe vivente: la scenografia si estende su circa 4 ettari di terra, circondati da un crinale suggestivo. Tricase è infatti uno dei tanti centri abitati della cosiddetta "regione delle serre", così chiamata a causa delle grandi formazioni collinari che la abbracciano. Il percorso del presepe vivente offre due chilometri di passeggiata, si scivola tra colline, capanne rustiche, vegetazione rigogliosa e una cinquantina di rappresentazioni di antichi mestieri. Perfetto per catturare l'attenzione dei bambini, che in questo modo possono vedere e toccare con mano una realtà che in genere sui libri di storia e di religione sembra lontana. "Il Comitato Presepe Tricase, che organizza la manifestazione - spiega il presidente Andrea Bentivoglio - anche quest'anno cercherà di far rivivere l'atmosfera della vita semplice, bonaria e faticosa di quei tempi, riproponendo la conoscenza di attività scomparse, usanze dimenticate e costumi di vita tramontati". Ma il successo di questo appuntamento non sta solo nella partecipazione della cittadinanza ma nella qualità e nel realismo della rappresentazione. Le scenografie sono tutte ben curate, sia a livello di regia che di costumi, e i personaggi vengono scelti sulla base delle personali attitudini di ognuno. La preparazione di queste scene ha comportato del resto uno studio filologico e antropologico durato degli anni e che col tempo si è sviluppato, andando a scoprire i segreti dell'agricoltura e dell'artigianato di oltre 2000 anni fa. Il Presepe Vivente di Tricase aspira a diventare il simbolo di questa volontà di apertura, di un libero scambio di idee, esperienze ed economia tra i Paesi del Mediterraneo. Anche per questo il comitato organizzativo si è dato da fare per il gemellaggio con la città di Betlemme.
Fonte: Sara Ficocelli "La Repubblica" |