FILIUS DEI

Fra le molte rappresentazioni pasquali sulla Passione di Cristo dalle sfilate in abito d’epoca ai film di registi blasonati, spicca l’originalità e l’estro dell’associazione teatrale “I Ragazzi di Via Malinconico” che questa volta si sono cimentati, con l’opera “Filius Dei”, in una drammatizzazione degli ultimi giorni della vita di Gesù.
Tante le suggestioni per chi ha avuto la fortuna di assistere a questo spettacolo, allestito in una location altrettanto originale come il capannone adibito alla  costruzione dei carri carnevaleschi che, quasi per magia, è diventato un contenitore culturale di tutto rispetto.
Calati nel buio di una notte e di un silenzio quasi irreale si assiste al susseguirsi delle scene canoniche della Passione di Cristo: dall’arrivo a Gerusalemme accolto da una folla esultante, all’ultima cena che colpisce per la genialità della resa scenica e per gli echi della pittura classica, sembrava quasi si materializzasse il celebre “Cenacolo” di Leonardo.
Nell’avvicendarsi dei quadri si vive di volta in volta il pathos e la partecipazione al dramma di Maria, al dramma dell’umanità intera con le meditazioni sulla toccante Crocifissione e Morte fino a giungere alla Resurrezione, dove tutto il carico emotivo accumulato durante questi trenta minuti di visione esplode nella luce che riporta immancabilmente alla realtà, lasciando negli spettatori quella strana sensazione mista al dispiacere che sia già finito e al desiderio di rivederlo ancora, ancora, ancora…

Daniela Sansò